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Eötvös, Jozsef.

Romanziere e statista ungherese. Compiuti gli studi superiori alla facoltà di Lettere dell'università di Pest, esordì giovanissimo con poesie, saggi e commedie, meritandosi l'elezione a socio dell'Accademia delle Scienze e della Società Kisfaludy. Dopo alcuni anni impiegati in viaggi di studio, pubblicò la sua prima opera di rilievo, Il certosino. Parallelamente all'intenso lavoro svolto alla Camera Alta del Parlamento ungherese dove fu uno degli oratori più efficaci dell'opposizione liberale, scrisse (1845) Il notaio del villaggio: accusa vivente contro le istituzioni antiquate e la prepotenza dei nobili corrotti. Sullo stesso tema ritorna (1847) anche nel romanzo storico L'Ungheria nel 1514. Frutto di profonde meditazioni, provocate dagli eventi politici, è la vasta opera teorica Dell'influsso delle idee dominanti nel XIX sec. sullo Stato (1851) in cui espose il suo pensiero per una ragionevole conciliazione della libertà individuale con gli interessi della comunità. Fu più volte ministro della Pubblica Istruzione (Budapest 1813-1871).